Aletheia  mette in dialogo le due principali ricerche che hanno caratterizzato il mio lavoro fino ad oggi: l’abbattimento della forma per svelare l’identità di ciò che resta e che non può essere cancellato e la testimonianza attiva dello spettatore come coscienza e memoria viva. Il lavoro può essere compreso attraverso il titolo dell’opera Alètheia, che in greco indica lo stato del non essere nascosto, lo stato dell’essere evidente. Infatti il sale di cui sono composte le teste è un materiale vivo, che insieme al ferro inglobato in ogni stampo da il via ad una mutazione fisica delle sculture. Ciò che resta dopo l’ossidamento della materia è l’identità, che mai potrà essere cancellata.

I denti infatti sono l’unica impronta indelebile che abbiamo, da cui è possibile estrarre il DNA e che trasforma dei corpi in individui, delle teste di sale in storie.
L’opera, che può essere intesa come installazione plastica e azione partecipata prende così una posizione specifica nel dispositivo mostra: sollecitare il testimone dormiente che abita in ogni spettatore, per metterlo davanti all’incontro con l’altro. Un atto che prima di tutto è politico e che emerge in un momento storico che richiede una visione critica e sincera della realtà.

2019-2020
sculture di sale e ferro
installazione site specific
foto di Alessio Ballerini

Denti  mette in dialogo le due principali ricerche che hanno caratterizzato il mio lavoro fino ad oggi: l’abbattimento della forma per svelare l’identità di ciò che resta e che non può essere cancellato e la testimonianza attiva dello spettatore come coscienza e memoria viva. Il lavoro può essere compreso attraverso il termine greco Alètheia, che indica lo stato del non essere nascosto, lo stato dell’essere evidente. Infatti il sale di cui sono composte le teste è un materiale vivo, che insieme al ferro inglobato in ogni stampo da il via ad una mutazione fisica delle sculture. Ciò che resta dopo l’ossidamento della materia è l’identità, che mai potrà essere cancellata.

I denti infatti sono l’unica impronta indelebile che abbiamo, da cui è possibile estrarre il DNA e che trasforma dei corpi in individui, delle teste di sale in storie.
L’opera, che può essere intesa come installazione plastica e azione partecipata prende così una posizione specifica nel dispositivo mostra: sollecitare il testimone dormiente che abita in ogni spettatore, per metterlo davanti all’incontro con l’altro. Un atto che prima di tutto è politico e che emerge in un momento storico che richiede una visione critica e sincera della realtà.

“Il poeta greco canta per descrivere ciò che è prima del tempo, per strappare delle vite alla dissolvenza del tempo, per riprodurre in terra l’ordine che il tempo non scalfisce.”

Umberto Galimberti

Prodotto dal Grotowski Institute di Wroclaw, Polonia.
Il progetto sarà realizzato all’interno del programma ITI/UNESCO World Performing Arts Capital 2022- 2023
Vincitrice del bando “Residenze d’ artista” a Villa Greppi con il progetto  ALETHEIA Aprile e Maggio 2021
Prodotto dal Grotowski Institute di Wroclaw, Polonia.
Il progetto sarà realizzato all’interno del programma ITI/UNESCO World Performing Arts Capital 2022- 2023
Vincitrice del bando “Residenze d’ artista” a Villa Greppi con il progetto  ALETHEIA Aprile e Maggio 2021
progetti site - specific

Villa D’Aglie

Shooting session Torino

Villa Greppi

Residenza d' Artista 2021 Brianza