Witness Action

La Witness Action cerca di andare fuori le categorie estetiche verso prospettive etiche, utilizzando l’arte come veicolo per creare una catena di testimoni, ad esempio tra performer/spettatore, per attivare riflessioni sull’identità e la dignità personale.

Tra il 2015 e il 2017, insieme a Jaroslaw Fret, direttore del Grotowski Institute questa sperimentazione viene applicata agli stessi spettacoli della compagnia Teatr Zar nei quali lei stessa è attrice e scenografa.

Crea azioni pubbliche, installazioni partecipative e conferenze in cui testimoni e artisti si confrontano su come possa l’arte farsi carico del compito complesso della testimonianza e di come la testimonianza possa essere tradotta in forma, in azione, in una nuova ritualità di partecipazione.

MY EYES IS MY COUNTRY

WITNESS ME

L' Arte come veicolo per creare una catena di testimoni e attivare riflessioni sull'identità e dignità personale

Tra il 2015 e il 2017, insieme a Jaroslaw Fret, direttore del Grotowski Institute questa sperimentazione viene applicata agli stessi spettacoli della compagnia Teatr Zar nei quali lei stessa è attrice e scenografa

La Witness Action cerca di andare fuori le categorie estetiche verso prospettive etiche

Creazione di azioni pubbliche, installazioni partecipative e conferenze in cui testimoni e artisti si confrontano su come possa l’arte farsi carico del compito complesso della testimonianza e di come la testimonianza possa essere tradotta in forma, in azione, in una nuova ritualità di partecipazione.

Azione performativa creata dalla performance Armine, sister del Teatr Zar.

Artista ospite Daisuke Yoshimoto.

Wroclaw – Polonia

Reason One

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Il lavoro di PERFORMER è quello di trasformare impronte, impronte digitali, crepe in tracce leggibili di presenza umana. Com’è possibile che uno spazio completamente composto artificialmente possa diventare qualcosa di più di un segnale estetico?  La memoria umana è molto fluida, la nostra intenzione non è quella di fare un reportage con immagini di cadaveri o di esodo. Una delle cose più importanti della memoria è la sua capacità di “lasciarla andare”.  Lo spazio interiore, intimo, si crea attraverso la testimonianza. Trasformato in un campo intimo della memoria tra mille campi diventa una SITUAZIONE.

Reason Two

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Può la testimonianza essere tradotta in forma, in azione, in una nuova ritualità di partecipazione?

Il lavoro di PERFORMER è quello di trasformare impronte, impronte digitali, crepe in tracce leggibili di presenza umana. Com’è possibile che uno spazio completamente composto artificialmente possa diventare qualcosa di più di un segnale estetico?  La memoria umana è molto fluida, la nostra intenzione non è quella di fare un reportage con immagini di cadaveri o di esodo. Una delle cose più importanti della memoria è la sua capacità di “lasciarla andare”.  Lo spazio interiore, intimo, si crea attraverso la testimonianza. Trasformato in un campo intimo della memoria tra mille campi diventa una SITUAZIONE.

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